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In questa sezione troverai una vasta gamma di articoli e approfondimenti su temi religiosi.
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Buona lettura.
Un fatto accaduto a Medjugorje
Un incontro con l’aldilà
Sono stata sposata per più di vent’anni con un uomo meraviglioso.
Per me era il primo matrimonio, ma per lui era il secondo (era divorziato).
A partire dal giorno del nostro matrimonio abbiamo sofferto moltissimo.
Siamo stati banditi dalle nostre famiglie… Due anni fa mio marito è morto ed io mi sono ritrovata molto sola.
Mia sorella mi invitava a tornare in chiesa, ma qualchecosa mi tratteneva.
Mi vergognavo ed inoltre ero stata ferita da tutte quelle persone che mi avevano evitato pur dicendo di amare Dio.
Quando mia sorella mi chiese di accompagnarla a Medjugorje, io non ne ero entusiasta ma accolsi l’invito come un’occasione per uscire dalla routine.
Io volevo fare un viaggioi, non volevo partecipare ad un pellegrinaggio.
Tuttavia mi sono ritrovata a Medjugorje per il 20.mo anniversario delle apparizioni (alle quali non credevo) Era il 1991.
Sbarcando dal traghetto a Spalato, col mal di mare, detestavo mia sorella che mi aveva portato.
Ma arrivati a Medjugorje ho provato una emozione tutta speciale nel mio cuore.
Mia sorella mi invitava sistematicamente ad unirmi al gruppo ed io cercavo sempre di evitare di partecipare alle attività proposte, evitavo la messa e l’Adorazione.
Però qualcosa nel profondo mi diceva di concedermi una possibilità.
Lei mi aveva detto che la Madonna veniva per prendersi cura dei suoi figli malati, raccontandomi la sua conversione.
Quando mi parlò della collina delle apparizioni, il Podbrdo ho sentito qualcosa in me che mi diceva forte di salire anch’io.
Sono salita con il nostro gruppo pregando il rosario.
Arrivata sulla collina ho sono andata presso una croce di legno, in disparte dal gruppo e sono rimasta lì in profondo raccoglimento: speravo di sapere se mio marito era in Paradiso e pregavo per lui.
Quando fui pronta per andarmene ho alzato gli occhi ma il gruppo era già andato via.
Impaurita mi sono guardata attorno per vedere se qualcuno mi potesse indicare il cammino per scendere.
Ho fatto qualche passo ed è stato allora che ho visto un sacerdote.
Gli ho chiesto se parlasse spagnolo.
Con mia grande sorpresa mi rispose di sì.
Allora alla domanda per dove dovevo passare per scendere egli mi chiese perché me ne volessi andare.
Gli risposi che avevo già visto il posto.
Lui allora mi disse che non ero lì per vedere, ma per pregare, perché solo in quel modo potevo vedere veramente con il cuore. Io mi sentivo molto a mio agio e gli risposi che avevo già pregato.
Ma lui insistette che dovevo pregare ancora.
In quel momento realizzai che stavo parlando con un sacerdote in spagnolo, Ero felice di poter parlare ad un sacerdote che non fosse del nostro gruppo, con il quale mi vergognavo.
Ricordai che mia sorella mi disse di pregare la Madonna affinché mi mandasse un santo sacerdote nella mia vita, per aiutarmi ad aprire il mio cuore, ed pensai che la Madonna aveva risposto in fretta alla mia richiesta!.
Chiesi a quel sacerdote se potevo parlargli di me ed ho cominciato a parlargli dei dubbi, della mia vita, di mio marito, dei miei figli e del mio viaggio a Medjugorje.
Gli ho parlato del mio desiderio profondo di accostarmi all’Eucarestia e della mia paura dio commettere un peccato perché ero stata sposata con un uomo divorziato e che amavo mio marito. Io parlavo e parlavo e lui mi ascoltava con un’attenzione incredibile, senza mai interrompermi.
Quando finii di parlare mi ha guardò dritto negli occhi con uno sguardo profondo, peno di compassione e pieno d’amore, l’amore di chi è lì solo per aiutarti, uno sguardo che non dimenticherò mai.
Allora mi parlò dell’importanza del sacramento della Confessione, che è un dono magnifico e mi ha detto come Gesù stese le sue braccia per abbracciare tutti i nostri peccati e guarire i nostri cuori.
Gli chiesi se credeva alle apparizioni della Madonna ed egli mi ha risposto che una Madre va sempre verso i suoi figli, soprattutto se sono malati e che l’umanità adesso è malata avendo perduto la fede, ma se noi cominceremo a pregare e a digiunare e a vivere secondo il Vangelo, allora entreremo in un mondo magnifico.
Egli mi disse che noi abbiamo bisogno di aver fede e che attraverso la preghiera la nostra fede crescerà forte.
Cominciammo a scendere dalla collina, e poco dopo pensai che gli avevo raccontato tutta la mia vita, e che avevo bisogno della sua benedizione e del perdono dei miei peccati.
Egli mi guardò e mi mise una mano sulla testa.
Mi disse di cercare un sacerdote per ricevere una Confessione sacramentale.
Gli ho chiesto se non poteva confessarmi lui stesso.
Mi rispose che noi avevamo parlato, ma che ora dovevo andare a confessarmi, prima della messa, durante la recita del rosario.
Mi diede l’indicazione di di cercare un prete nel secondo dei confessionali che si trovano fuori della chiesa.
Presi la corona in mano e andai dritta al confessionale che mi aveva indicato.
Speravo di trovare lui.
Ma con mia grande sorpresa trovai un sacerdote proveniente dall’Argentina, quindi parlava spagnolo.
Ho ricevuto il sacramento della Riconciliazione: è stato come un balsamo sul cuore,! Sentii realmente la guarigione di tutte le mie ferite.
Sentii di appartenere a Dio e a Gesù ed ho cominciato a piangere.
Quando ho smesso di piangere era arrivato il momento della Comunione e per la prima volta, dopo più di 20 anni, ho ricevuto l’Eucarestia, cibo benedetto!
La foto del sacerdote della collina
Quella sera io e mia sorella camminavamo insieme ed io le stavo raccontando tutta l’esperienza magnifica che avevo vissuto, quando su una stampa ho visto la foto del sacerdote con cui avevo parlato sulla collina.
Gliel’ho mostrata dicendole che era quello il sacerdote che avevo incontrato.
Ricordo la strana espressione che si dipinse sul suo volto, poi, senza dire una parola, lei si allontanò, con la scusa di andare a vedere delle medagliette in un negozio.
Ma avevo visto che i suoi occhi si erano riempiti di lacrime.
Oggi capisco che lei non volle dirmi chi era quel sacerdote.
Più tardi mia sorella mi disse che si trattava di Padre Slavsko, un santo sacerdote di Medjugorje, che era morto sette mesi prima.
Io la ringrazio ora, per non avermi detto nulla in quel momento, perché non avrei compreso.
Adesso posso andare per il mondo e dire a tutti di questo incredibile amore che ho ricevuto dal mio Signore Gesù e di questo incredibile regalo che la mia Madre mi ha fatto per il suo anniversario.
Ora prego, digiuno, e vado alla messa tutti i giorni.
Per niente al mondo rinuncerei alla Comunione quotidiana dopo averla tralasciata per tanti anni.
Desidero recuperare il tempo perduto.
Veramente chi crede ha le prove; chi non crede ha solo le sue teorie.
(la persona desidera l’anonimato Dal Web)
Il miracolo del lago
Con il miracolo del lago nelle steppe del Kazakistan la Regina della Pace ha firmato la sua presenza nelle steppe dell’Asia Centrale a Ozernoye ( o Oziornoye) dove ora sorge un santuario mariano internazionale, l’unico dell’Asia Centrale.
Nel settembre 2022, Papa Francesco visitò il Kazakistan, paese multietnico e a maggioranza musulmana.
Il santuario alla Regina della pace di Ozernoye è il santuario nazionale del Kazakistan, punto di riferimento del cattolicesimo dell’Asia Centrale, poiché è l’unico santuario mariano dell’Asia centrale che comprende ben otto stati: il Kazakistan, il Kirghizista, l’Uzbekistan, il Turkmenistan, il Kagikistan, la Mongolia, l’Afganistan, e l’Azerbaigian.
La devozione a Maria, qui, ebbe origine dai deportati polacchi, vittime delle deportazioni sovietiche staliniane degli anni ’30. Tra il febbraio del 1940 e il giugno del 1941 furono deportati come coloni speciali verso la Siberia, il Kazakistan, la regione di Arcangelo e altre zone remote 381.000 civili polacchi (Statistiche del dipartimento del Gulag). Vennero scaricati in immense steppe e fu ordinato loro di costruirsi da sé i villaggi, senza beni di prima necessità e con temperature che possono scendere ai -50° C in inverno e salire a +40° C in estate.
Furono spogliati di tutto avendo loro permesso di portare con sé solo pochi oggetti personali.
Nacquero così villaggi di tende e baracche di fortuna le cui popolazioni vennero decimate dalle malattie, dalla fame e soprattutto dal freddo.
Nel 1941, vennero anche depredati delle riserve di quel poco cibo che avevano a disposizione, poiché Stalin diede l'ordine di requisirli per fornire i soldati prima dell'attacco tedesco alla Russia.
Affamati, e nel gelidissimo inverno kazaco, gli abitanti di Ozernoye si chiusero nelle loro casupole e si misero a pregare con fede fermissima il Rosario che sapevano a memoria.
A Ozernoye, il 25 marzo 1941 intervenne la Madonna.
Ha ricordato il vescovo Mons.
Peta: «Negli anni della dominazione sovietica, quando i cattolici erano costretti a vivere senza chiese, senza sacerdoti né sacramenti, i cattolici hanno creato una sorta di ottavo sacramento: quello della preghiera del Rosario.
Il motivo è che l’unica cosa che essi potevano fare durante le persecuzioni era battezzare i propri figli e pregare il Rosario.
In qualche modo, il Rosario ha sostituito la mancanza dei pastori».
Gli abitanti di Ozernoye hanno raccontato: «Non si riusciva più a sfamare i bambini.
Allora tutti gli abitanti del paese cominciarono a chiedere aiuto alla Madonna, pregando il rosario nelle loro case a porta chiusa» essendo proibita ogni manifestazione religiosa pubblica.
Il 25 marzo 1941, festa dell’annunciazione di Maria, cioè dell’incarnazione del Figlio di Dio, la neve cominciò a sciogliersi improvvisamente e dove c'era la steppa, ricomparve quell'antico lago che da decenni era in secca: una distesa d'acqua lunga cinque kilometri e profonda al massimo 5 metri; e quel 25 marzo, quando la gente corse a vedere l’acqua, vide il lago riempirsi di pesci di ogni genere, pure grossi, guizzanti e saltellanti.
Un fatto inspiegabile poiché, inverno dopo inverno, di neve ne cadeva tanta e si scioglieva ma il lago non si formava.
E da dove provenivano quei pesci?
Il “fatto” accadde improvvisamente il 25 marzo, nella festa dell'Annunciazione di Maria.
Nessuno dubitò, nemmeno un istante, che la salvezza arrivata quel giorno fosse opera di Maria.
Ella aveva risposto alle suppliche disperate dei suoi figli.
E si sfamarono non solo gli abitanti di Ozernoye ma anche molti altri villaggi della zona.
Per riconoscenza gli abitanti fecero un voto di costruire una chiesa appena possibile.
Ma fu solo dopo quasi cinquant’anni, nel 1990, che gli abitanti di Oziornoye poterono adempiere il loro voto di riconoscenza alla Vergine Maria.
Costruirono la chiesa e la dedicarono alla Regina della Pace dotandola di una statua della Regina della Pace di Medjugorje.
Nel 1994, Papa Giovanni Paolo II, proclamò la Regina della Pace patrona del Kazakistan e di tutti gli altri stati dell’Asia centrale.
Nella visita pastorale ai cattolici del Kazakistan, nel 2001, il papa Giovanni Paolo II la elevò a santuario nazionale: il Santuario di Nostra Signora Regina della Pace.
Oggi esso è diventato santuario internazionale ed il villaggio di Ozernoye ospita una comunità viva e fedele di cattolici, alla quale papa Francesco, in visita al Kazakistan nel settembre 2022, ha raccomandato di essere «aperta al futuro di Dio, accesa dal fuoco dello Spirito: viva, speranzosa, disponibile alle sue novità e ai segni dei tempi.”
(Sintesi di articoli pubblicati su questo fatto, su il Timone e su La Nuova Bussola)